E oggi vorrei proprio chiarire e ri-valutare il sentimento dell'invidia.
Peccato capitale degno di questo nome, atteggiamento diffuso e generalmente snobbato, della serie ... piuttosto ditemi che pecco di gola, lussuria, superbia, ira.. ma invidia MAI!
...
Tempo fa mi sono trovata con un gruppo di amiche, vere e sincere, con le quali abbiamo dibattuto a lungo su pregi e difetti, vizi e virtu'. Io ho ammesso che talvolta anche un po' invidiosa lo sono. Del resto mettici l'ambizione, un po' - giusto un po' eh.. - di insicurezza e una buona dose di orgoglio, competizione e senso di rivalsa, e' un attimo che guardando qualcosa che vorresti in altro, tu la possa desiderare.
Le diagnosi pero' sono state: invidia positiva o costruttiva, gelosia, superbia, arroganza.. e voglia di migliorarsi, di evolvere, crescere.
Certo, sono tutte cose vere e in cui mi riconosco, tuttavia continuo a pensare che quando ti passa per il cervello.. culo veo, culo quiero si tratti di invidia.
Mi sono quindi interrogata sul perche' di questa reticenza, vergogna e riluttanza verso un sentimento, negativo certo, ma non piu' di altri.
Allora mi e' venuto in mente il malocchio, pratica in voga da secoli e in molte culture, che protegge dalla/ o infligge la/ sfiga a/ chi possiede o desidera l'erba piu' o meno verde di un altro -.
Ma ormai questa usanza mi pare poco diffusa.
Poi ho pensato al comandamento non desiderare la donna d'altri.. ma anche li', questo monito e' in buona compagnia.
Infine, ho ipotizzato che l'invidia e' un po' donna, probabilmente per inclinazione naturale - protezione e cura del nido famigliare - psicologica - intuito/sesto senso molto sviluppato - e per vanita' e spinta alla seduzione - mannaggia a quella guarda che gambe kmetriche adesso mi frega il fidanzatino.. (estremizzo) - le femmine la provano e la temono e la ributtano di piu' degli uomini.
Chissa'.
Vi riporto, last but not least, un aneddoto divertente.
Una delle prime volte al corso di spagnolo, per fare conversazione, ci hanno chiesto quali erano i vizi capitali piu' diffusi nei nostri paesi di origine.
Il tedesco disse la superbia, gli arabi, gli italiani, gli olandesi e pure i cinesi.. l'invidia. La prof spagnola chiuse con l'accidia. Risultato: 4 su 6 hanno votato per la "nostra" temuta envi.
N.b. tra l'altro in francese j'ai envie de.. significa ho voglia di...
L'ultimo passo sono state le definizioni del vocabolario ma quelle potete tranquillamente cercarvele da soli/e.
Finalmente quello che ne ho dedotto io e' che un vizio tira l'altro.
Insomma, a piccole dosi e in circostanze diverse l'essere umano scende in campo con una diavoleria nuova: talvolta l'arroganza, talvolta l'invidia, talvolta la superbia.
Tutto sta nel riconoscerla, non identificarsi con quella - del resto siamo molto di piu' di una sensazione - e quando si puo', dominarla.
mercoledì 27 aprile 2011
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2 commenti:
e allora in me deve scorrere un po' di sangue spagnolo perche' a volte penso che nessuno si faccia prendere dall'accidia come me
ma allora devo essere pure un po' tedesca perche' questa si chiama arroganza, giusto?
puede ser, puede ser ... usciamo dagli schemi :)
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