martedì 24 maggio 2011

appello contemporaneo




Come sapete settimana scorsa ero a Bilbao e mentre a Madrid imperversava la revolución mi sono data alla cultura. In particolare, il 18 maggio era la giornata dei Musei.. tutti aperti e soprattutto gratis e avendo l'albergo davanti al Guggenheim, non mi sono potuta esimere dal fare una capatina e dall'apprezzare la maestosita', il fascino dell'opera architettonica del XX sec piu' imponente che abbia mai visto. (Allego anche qualche foto, per chi non lo conoscesse).
Comunque, struttura a parte, immagino sappiate che questo museo ospita opere d'arte contemporanea.
E proprio di questo volevo parlare.
O meglio, vorrei parlare di come si parla di arte contemporanea.
Step Back.
Approfittando della gratuita' dell'ingresso, ho deciso di investire due euro nell'affitto dell'audioguida, pensando di aiutare la comprensione di opere apparentemente poco... come dire, chiare. E ho scoperto che, prima di tutto, senza una spiegazione certe installazioni sono davvero indecifrabili e, in seconda istanza, che chi scrive tali spiegazioni probabilmente, prima di farlo, consuma delle gran sostanze stupefacenti.
Riporto a memoria una didascalia - da leggere con il timbro del Signor La Voce, se vi riesce -.
In quest'opera l'artista rappresenta L'uomo con la testa di pomodoro, facendo un chiaro riferimento al famoso gioco de Il Signor Patata (???). Come potete osservare, l'uomo e' circondato da oggetti - carote, rastrelli, etc... che possono essere facilmente inseriti nei numerosi orifizi che pervadono il corpo. E' evidente che sono presenti pertugi anche nelle zone dell'ano e del pube, proprio per facilitare l'ingresso dei suddetti oggetti (no, ma come stai??). Quest'opera si riferisce alla moltitudine di stimoli a cui viene sottoposto l'uomo moderno, e dai quali non sempre riesce a liberarsi (...) contribuendo a formare e, talvolta, plasmare la sua personalita'.

Allora, il concetto e' chiaro pero' non me lo puoi spiegare cosi'.. quando con il mio microfonino ho ascoltato la spiega mi sarei nascosta in bagno per non farmi vedere con le lacrime agli occhi.
Quello che dico e', insomma, gia' certe manifestazioni artistiche non sono immediate, se poi chi dovrebbe spiegarle le ridicolizza non ne usciamo piu'.
Questo e' un appello, gia' che siamo in periodi di richieste, agli spiegatori di opere:
please, parlate come magnate!

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