
Migliaia di persone, omo/etero/transessuali, si sono riversate nella Gran via per sostenere e rivendicare l'orgullo gay, alias Gay Pride.
Immaginavo che la Capital non avrebbe sfigurato davanti ad altre citta', vuoi per la tolleranza verso gli omosessuali (vedi matrimoni), vuoi per la sua innata propensione alla fiesta ma,
la fiumana di gente, direi posseduta, che mi ha accompagnato questo fine settimana mi ha ... sorpresa.
A parte i dimostranti trasportati dai carri - effetto torta nuziale -, non si contavano quelli che li seguivano, a loro volta scortati da curiosi, sostenitori e turisti .
Una sorta di Carnevale di Rio fuori stagione dove non era chiaro se gli spettacoli fossero sui palchi o per la strada. Sara' per il protagonismo di alcuni personaggi - mai visto cosi' tante tette finte, tantomeno su corpi maschili -, sara' per la voglia di divertirsi,
dalla Puerta de Alcala' a Plaza de España era un cordone di show, colori, risate e quadretti almodovari.
Concerti, rappresentazioni, dj set, la notte e' stata febbricitante e neanche le luci dell'alba hanno sedato la voglia di festeggiare. I madrileñi che erano con me non vedevano cosi' tanta gente dalla manifestazione contro la guerra in Iraq. Además, El pais sostiene che il 40% dei partecipanti fosse etero.
Tanta solidarieta' verso il tema o il disperato bisogno di distrarsi e dimenticare, anche solo per una notte, i problemi del paese? Magari entrambe le cose.
Ad ogni modo, mi e' piaciuto stare li e per quanto rientri nel 40% di cui sopra e' come se avessi voluto rivendicare anch' io il mio orgoglio. E non per la mia scelta sessuale, ovviamente, quanto per i cambiamenti che sto vivendo, per la consapevolezza che sentirsi diversi e' una fortuna e non una mancanza, per il coraggio di portare avanti scelte controcorrente e fuori dall'ordinario.
Probabilmente chi considera il Gay Pride una provocazione, non vede che dietro questi eccessi c'e' la sofferenza di individui che per anni sono stati chiusi in un armadio e che ora hanno voglia, non solo di uscire ma anche di provare cio' che solo potevano intravedere.
E allora faccio i complimenti ai gay e a tutti quelli che, per quanto insidioso e difficile, trovano la forza di uscire dal guardaroba, qualunque esso sia.
1 commenti:
Anch'io ero lì, non ho fatto la sfilata ma le feste di sabato e domenica notte, ed è stato fantastico.
Vedere tanta gente libera di divertirsi, baciarsi, amarsi per strada, quando ancora in molte parti del mondo (anche del cosiddetto "avanzato") non può farlo.
E poi le feste fino all'alba e oltre, la simpatia e l'apertura dei madrileni indigeni e trapiantati.
Stupendo.
Orgoglioso anch'io di essere stato lì in quei giorni.
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