Porcaccio giuda infame, giuda ciabbbbattino!! Ma chi l'avrebbe mai detto che sarei finita qui, a philly! Ed e' stato amore a prima vista! Appena atterrati, ieri 3 pm, io e il niño abbiamo capito che questa settimana ce la saremmo goduta alla grande. E dopo la benedizione della US airways, la polizia, la dogana, l'immigrazione e il sindaco di Philadelphia che ci ha accolto all'uscita dell'aeroporto con un cartello 6x3 che citava "WELCOME", ci siamo diretti verso il noleggio auto e abbiamo ritirato la vettura della categoria "utilitarie" ordinata su internet: un 4x4 della Ford che ci ha fatto riflettere su quanto potessero essere grandi -allora - le auto delle categorie superiori. L'impressione che ho avuto mentre atterravo era di planare nella Pianura Padana, in particolare, in zona Malpensa. Sara' che il nostro tenero cervello cerca di catalogare, disporre, dare un nome e un cognome a tutto quello che vede, sente, percepisce ma, giuro che se non fosse stato per le bandiere americane sventolanti ovunque e per le 9 ore di volo appena trascorse, mi sarebbe venuto il dubbio di aver sbagliato aereo! Una grande distesa verde, gialla e arancio si estendeva solenne sotto di noi, mentre l'impavido pilota cercava di far atterrare quel bestione capace di portare 300 persone. Che flash, sono negli Stati Uniti d'America. Fin da bambina - e me lo ha ricordato mia madre domenica - ho sempre detto "voglio andare in AMERICA", probabilmente colpita e affondata da tutti i telefilm che mi ciucciavo ogni pomeriggio dopo aver fatto i compiti e dopo BIM BUM BAM - sacro -. E ora ci sono, in USA, e nonostante adesso veda questo paese con uno spirito critico maggiore rispetto a vent'anni fa, devo dire che mi piace da morire! Non so se sia Philadelphia, ma passeggiare qui mi fa sentire bene, accolta, rilassata. Si percepisce un'energia positiva, vibrazioni dal segno piu'! E non nel senso hippie di "SIAMO TUTTI FRATELLI", perche' poi ognuno si fa i fatti suoi. E' proprio uno stato d'animo, intimo e privato, di serenita'. E poi qui tutti si salutano. Camminare per la 11esima strada mi ricorda i sentieri delle Dolomiti, d'estate, dove chiunque incontri lungo il cammino ti rivolge la parola, tedesco, americano, italiano che sia, e ti spara un bel "BUON(C)GIORNO". E qui, e' uguale. Appena incroci lo sguardo con qualcuno, questo perfetto sconosciuto si sente in dovere - e diritto - di farti un sorriso... gratuito! Una cosa che mi ha invece afflitto un po' ,e' che non e' cosi' economico come pensavo. Prima di partire tutti mi hanno detto "vai con la valigia vuota che li' non costa un caz.." bho', i negozi che ho visitato stamattina mi hanno asciugato per benino il portafoglio, non so dove sia andata sta gente che si e' riempita la valigia.. a Chinatown? Ma nei prossimi giorni non manchero' di appurare.. tra l'altro oggi il mio volto, gia' segnato dal jet lag, si e' trasfigurato maggiormente quando per un bicchiere di Barbera mi hanno chiesto 11 dollari. Ma non importa, qui sono tutti cosi' cordiali.. Oggi ho fatto amicizia con Kevin, il ragazzo giamaicano che qui in hotel e' un po' il tuttofare. L'ho conosciuto in palestra, stamattina alle 8 - una pazza -. Ero in piedi dalle 5 causa fuso, Alberto alle 7 era gia' al lavoro e cosi' ho approfittato per muovermi un po' e smaltire i quintali di patatine ingerite ieri in aereo. Secondo me, mi avrebbe aiutato anche lui con il movimento, perche' va bene essere carino, educato e disponibile.. ma la polipata e' internazionale. In ogni caso ho fatto subito presente il mio stato civile - nubile... uhm.. - o comunque il mio stato mentale - uhm... -, insomma il mio stato di convivente, e ci siamo fatti una bella chiacchierata, e anche lui come il sindaco di Philly, alla fine, mi ha accolto con un bel "welcome in USA"!
martedì 26 ottobre 2010
I love Philly!
Porcaccio giuda infame, giuda ciabbbbattino!! Ma chi l'avrebbe mai detto che sarei finita qui, a philly! Ed e' stato amore a prima vista! Appena atterrati, ieri 3 pm, io e il niño abbiamo capito che questa settimana ce la saremmo goduta alla grande. E dopo la benedizione della US airways, la polizia, la dogana, l'immigrazione e il sindaco di Philadelphia che ci ha accolto all'uscita dell'aeroporto con un cartello 6x3 che citava "WELCOME", ci siamo diretti verso il noleggio auto e abbiamo ritirato la vettura della categoria "utilitarie" ordinata su internet: un 4x4 della Ford che ci ha fatto riflettere su quanto potessero essere grandi -allora - le auto delle categorie superiori. L'impressione che ho avuto mentre atterravo era di planare nella Pianura Padana, in particolare, in zona Malpensa. Sara' che il nostro tenero cervello cerca di catalogare, disporre, dare un nome e un cognome a tutto quello che vede, sente, percepisce ma, giuro che se non fosse stato per le bandiere americane sventolanti ovunque e per le 9 ore di volo appena trascorse, mi sarebbe venuto il dubbio di aver sbagliato aereo! Una grande distesa verde, gialla e arancio si estendeva solenne sotto di noi, mentre l'impavido pilota cercava di far atterrare quel bestione capace di portare 300 persone. Che flash, sono negli Stati Uniti d'America. Fin da bambina - e me lo ha ricordato mia madre domenica - ho sempre detto "voglio andare in AMERICA", probabilmente colpita e affondata da tutti i telefilm che mi ciucciavo ogni pomeriggio dopo aver fatto i compiti e dopo BIM BUM BAM - sacro -. E ora ci sono, in USA, e nonostante adesso veda questo paese con uno spirito critico maggiore rispetto a vent'anni fa, devo dire che mi piace da morire! Non so se sia Philadelphia, ma passeggiare qui mi fa sentire bene, accolta, rilassata. Si percepisce un'energia positiva, vibrazioni dal segno piu'! E non nel senso hippie di "SIAMO TUTTI FRATELLI", perche' poi ognuno si fa i fatti suoi. E' proprio uno stato d'animo, intimo e privato, di serenita'. E poi qui tutti si salutano. Camminare per la 11esima strada mi ricorda i sentieri delle Dolomiti, d'estate, dove chiunque incontri lungo il cammino ti rivolge la parola, tedesco, americano, italiano che sia, e ti spara un bel "BUON(C)GIORNO". E qui, e' uguale. Appena incroci lo sguardo con qualcuno, questo perfetto sconosciuto si sente in dovere - e diritto - di farti un sorriso... gratuito! Una cosa che mi ha invece afflitto un po' ,e' che non e' cosi' economico come pensavo. Prima di partire tutti mi hanno detto "vai con la valigia vuota che li' non costa un caz.." bho', i negozi che ho visitato stamattina mi hanno asciugato per benino il portafoglio, non so dove sia andata sta gente che si e' riempita la valigia.. a Chinatown? Ma nei prossimi giorni non manchero' di appurare.. tra l'altro oggi il mio volto, gia' segnato dal jet lag, si e' trasfigurato maggiormente quando per un bicchiere di Barbera mi hanno chiesto 11 dollari. Ma non importa, qui sono tutti cosi' cordiali.. Oggi ho fatto amicizia con Kevin, il ragazzo giamaicano che qui in hotel e' un po' il tuttofare. L'ho conosciuto in palestra, stamattina alle 8 - una pazza -. Ero in piedi dalle 5 causa fuso, Alberto alle 7 era gia' al lavoro e cosi' ho approfittato per muovermi un po' e smaltire i quintali di patatine ingerite ieri in aereo. Secondo me, mi avrebbe aiutato anche lui con il movimento, perche' va bene essere carino, educato e disponibile.. ma la polipata e' internazionale. In ogni caso ho fatto subito presente il mio stato civile - nubile... uhm.. - o comunque il mio stato mentale - uhm... -, insomma il mio stato di convivente, e ci siamo fatti una bella chiacchierata, e anche lui come il sindaco di Philly, alla fine, mi ha accolto con un bel "welcome in USA"!
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