venerdì 21 gennaio 2011

teatro in aeroporto

Se c'e' una cosa che non mi è mancata negli ultimi tre anni, sono i viaggi aerei che mi han permesso di individuare e riconoscere personaggi emblematici che, in situazioni normali non si noterebbero ma, in caso di disagi quali ritardi, cancellazioni, guasti, tirano fuori la loro indiscussa personalità e sbocciano come fiori a primavera. Eccone un esempio. Lunedi' arrivo in aeroporto e comunicano che causa nebbia il nostro volo slitta dalle 16,40 alle 18.00. Très bien... penso.. mi dò un'occhiata intorno ed ecco scatenarsi una pièce di teatro contemporaneo che solo nelle riunioni di condominio e alla Biennale di Venezia si possono ammirare. I personaggi di questa tragica commedia dell'arte sono: l'esperto, l'ansioso, il disperato, lo sprovveduto, il finto rilassato, il rassegnato, l'easy, l'ottimista, il realista e il surrealista.

L'ESPERTO. E' quello che all'annuncio di ritardo, gesticolando e parlando all'aria rompe il ghiaccio dicendo "eh no questo prima di 3 o 4 ore non parte vedrai.. come settimana scorsa, ormai tutte le settimane è cosi'". E con questa frase scandita ad un volume degno di un tenore sul palco de La Scala, si scatenano reazioni che vanno dall'occhio lucido alle telefonate compulsive, dagli sbuffi conditi di bestemmie alla stretta vigorosa di palle e altri raffinati scongiuri.
E' quello che in questa situazione gode di piu', perche' ha la possibilità di far sapere al mondo che nessuno come e piu' di lui "sa".

L'ANSIOSO. "Ommadonnasanta, cosa sarà successo??? Come mai parte dopo, ci sarà mica un problema tecnico e non ce lo dicono??" e con questa uscita emessa con un filo di voce tremula l'ansioso di distingue dagli altri. Eccolo con il capello scompigliato, lo sguardo perso e l'occhio pallato, non importa quanti aerei ha preso nella sua vita. Per lui volare è sempre come la prima volta: un incubo. Normalmente riesce a controllare la paura grazie a tecniche di rilassamento, respirazione, libri, musica, cibo, fino ad alcolici e farmaci nei casi piu' gravi. Il ritardo però distrugge quel sottile equilibrio che lo portava a credere che questo dramma sarebbe durato due ore in meno... E' quello che viene guardato con piu' simpatia e tenerezza dal resto dei passeggeri e che soprattutto scatena l'ego dell'esperto che a sua volta si sente autorizzato ad intervenire per rassicurarlo "ma no guardi, è sempre cosi'.. davvero. Pensi che una volta... ".. e parte il racconto.

IL DISPERATO normalmente scatta come un sasso lanciato da una fionda sbraitando alternativamente tre parole e quattro bestemmie "ma XXXX, adesso come faccio XXXX, XXXX, XXXX ho la coincidenza alle otto e mezza XXXX, XXXX". Un po' come l'ansioso suscita sguardi compassionevoli che però tendono piu' alla pena e la frase "poveraccio quello li'" echeggia in tutto il gate.

LO SPROVVEDUTO è come il disperato ma con la coincidenza alle otto e mezza da Bergamo. Roba che la perderebbe anche se l'aereo fosse in anticipo.

IL FINTO RILASSATO è un ansioso represso che, non solo non riconosce e accetta di avere paura, ma la cela dietro battute idiote del tipo "oh ancora un po' che ci fanno aspettare entro in prepensionamento" che, tra l'altro, generano solo occhiate di compatimento. Solo chi rientra nella sua categoria si lascia scappare una risatina e ribatte con una sterile "a me sono già venuti i capelli bianchi".

IL RASSEGNATO. E' colui che si lascia andare silenziosamente e progressivamente spegnendosi come il cerino di una candela, abbandonandosi alla poltrona senza lottare contro la noia leggendo, ascoltando musica, mangiando. Niente. Per lui non c'è piu' niente da fare se non ... aspettare.

L'EASY. E' quello che dove lo metti lo metti, non gli cambia un beato c"""o. Per lui essere a casa, in aereo, in macchina, seduto sul water è uguale. Basta che qualcuno si occupi dei suoi bisogni primari ed è contento cosi'. Generalmente rientrano in questo sottoinsieme i minori di sei mesi e i tossicodipendenti.

L'OTTIMISTA. Come non riconoscerlo.. e' quello simpaticamente spontaneo o spontaneamente simpatico, quello che tutti vorrebbero come vicino di posto. Tutti tranne l'esperto che, ovviamente, lo vive come una pericolosa minaccia. E' quello che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, che solleva il gruppo dicendo "vabbè dai facciamoci una birretta" e sfoderando gag che neanche Fiorello ai tempi migliori (questa è una esagerazione, anzi un' aspirazione... uno cosi' non l'ho mai incontrato ;))

IL REALISTA è quello che afferma con sicurezza al proprio compagno di viaggio "questa è veramente una rottura di palle, non ce la facciamo ad arrivare in tempo alla cena con Gianni e Pinotto, ora gli mando un sms.. a Gianni, e poi vado prendermi un giornale. Aspetta qui con i bagagli. C"""o."

IL SURREALISTA. Ultimo ma non per importanza e' lui, il surrealista, quello che a furia di guardare programmi come Misteri, Enigmi e il TG1 vede complotti ovunque. "Secondo me han dirottato un aereo e non vogliono dirlo. Ieri su Cosedellaltromondo ho visto... " E' difficile individuarlo perche' le sue perle di saggezza le riserva solo al fortunato compagno di volo che, se per caso non è appassionato come lui a Chi la visto e Lucarelli, puo' resistere fino a destinazione solo consumando quantità di alcool pari a quelle servite la notte di capodanno al Pineta.


Devo dire che mi sono divertita a stendere questa lista e riconosco che ho interpretato questi ruoli - tutti direi - molto spesso. La volta di cui mi vergogno di piu' è sicuramente quando ho fatto notare ad una coppia di isterici che con le compagnie low cost non si sceglie il posto ma che chi prima sale, prima si accomoda. E alla domanda come fa a saperlo? gli ho risposto viaggio una settimana si e una no e loro minkia oh, e' arrivata l'esperta!

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