martedì 15 febbraio 2011
per vocazione ...
... o per dovere? Questo il tema di un bellissimo dossier che ho letto questo fine settimana sull'allegato de El Pais (http://www.elpais.com/articulo/portada/siente/atrapado/Trabajo/elpepusoceps/20110213elpepspor_6/Tes). Ultimamente, forse per la crisi, la carenza di lavoro, la crescente precarieta', leggo spesso articoli che parlano di rimettersi in gioco, di cercare la propria strada, di prendersi un periodo sabbatico. Probabilmente e' per dare una lettura positiva di una situazione oggettivamente deprimente come la disoccupazione. Fatta questa premessa, devo dire che, da disoccupata, le due pagine lette domenica mi sono suonate diverse e soprattutto hanno toccato delle corde vive. A parte le questioni del quando ti alzi la mattina sei soddisfatto di quello che fai? ti senti realizzato? quanto sei guidato dalla passione e quanto dal senso del dovere? etc.. che possono lasciare il tempo che trovano, mi e' piaciuto molto il concetto di vocazione e il suo significato, ovvero chiamata. Fermo restando che non tutti si possono permettere il lusso di scegliere tra il portare uno stipendio a casa e non morire di fame, e il mollare il lavoro aspettando che chiami qualcuno o qualcosa, di sicuro esiste una via di mezzo che e' quella di coltivare un talento, un dono che ci rende felici. E soprattutto utili agli altri. Si perche', e cito Seneca, dove talento e necessita' del mondo si incontrano, li' c'e' la vocazione. Mai come in questo momento e' ora di uscire dall'individualismo spinto e buttarsi un po' nella mischia. I fatti di cronaca, nostrani e non, parlano da soli. Per quanto mi riguarda, nel lasciare il lavoro e venire a Madrid, oltre che per stare con Alberto, ho sentito il bisogno di cercare la mia strada, tutto a livello personale e assolutamente legato solo alla mia di soddisfazione. Pensandoci bene, l'aggiunta dell'aspetto corale da' un sapore completamente diverso al cambiamento, lo carica di una responsabilita' - e di una forza - che non riguarda piu' solo l'individuo ma lo estende a tutti. Il mettersi in gioco comporta paure e insicurezze, ma il timore legato all'ignoto passa quando si entra in azione. E chissa' che passi ancora piu' velocemente se riguarda il bene comune. Propongo quindi una bella caccia a tesoro per cercare sogni, vocazioni, talenti e incito chi gia' li (ri)conosce, alla loro realizzazione ed espressione.. la comunita' li attende bisognosa!
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1 commenti:
bello!! bel pensiero.... e ottimo spunto di riflessione per tutti!!
baci!
La Lu!
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