
Ieri a Madrid ci sono stati due grandi eventi - e centinaia di micro -, uno edificante e l'altro un po' meno.
Nel primo caso mi riferisco a La noche del libro: un'iniziativa organizzata in coda alla fiera dell'editoria, una sorta di Fuori Salone dove la citta' apre in notturna musei, librerie, gallerie e instant performance a curiosi/lettori non operanti del settore con una offerta incredibile di concerti, attivita', presentazioni, workshop, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Purtroppo ancora non posseggo il dono dell'ubiquita' e quindi, dovendo scegliere, sono andata con amichetti madrileñi, ad assistere ad un concerto molto orginale. Dentro el Cason del Buen Retiro, dietro il Prado e di fronte al parco omonimo, c'e' una biblioteca affrescata da tale Luca Giordano - pittore napoletano alla corte di Carlo II - che lascia senza parole. E proprio in questo contesto pittoresco abbiamo assistito ad una esibizione musicale di un duo d'archi "lanciati" in pezzi dell'epoca. Davvero un flash, mi sembrava di essere nel film Ritorno al futuro o in Non ci resta che piangere.. a seconda.
E proprio questo mi resta, piangere, se penso all'inqualificabile altro evento della serata, di cui non voglio spendere cmq molte parole. El clasico del Bernabeu ieri ha riservato uno spettacolo penoso del mondo del calcio, che se gia' mi lasciava perplessa, ieri mi ha disgustato.
Basta andare su internet per "godersi" le solite risse, insulti e quant'altro. Le immagini si commentano da sole.
E come Troisi e Benigni, con un po' di rimpianto verso il 1600,
canto Y E S T E R D A Y....