SCENARIO.
Ieri ho ricominciato il corso di spagnolo. Serale, due volte a settimana. Arrivo e trovo due studenti, un francese e una americana, di Chicago. Ritrovo anche la prof che, per la parte di conversazione, porta un articolo sull'attentato ai treni di Madrid dell'11 marzo di qualche anno fa.. Gia', ma quando e' successo? In che anno? 2003 o 2004? Ci guardiamo e nessuno se lo ricorda, a differenza dell'11 settembre 2001, data che chiunque ha stampato nel cervello. Ovviamente, questo non puo' non essere oggetto di dibattito e partono teorie sull'attaccamento al paese da parte degli americani, sulla loro elaborazione/espressione del dolore, sulle motivazioni personali e politiche di questo continuo ribadire/ricordare l'accaduto and so on. Ad un certo punto, quando parliamo della grande manifestazione di piazza degli spagnoli contro il governo Aznar che aveva mentito per giorni dicendo che si trattava di un attacco dell'ETA - provocandone la conseguente caduta in favore di Zapatero - la tizia di Chicago scoppia a piangere. Non sopporta la menzogna, il falso storico. In America c'e' ancora chi sostiene che la guerra in Iraq sia una postuma conseguenza del 09-11, per ignoranza sicuramente o per cieca fedelta' ai governanti. Non sopporta che la maggioranza degli americani non si renda conto della manipolazione dell'accaduto e del fatto che, in USA, questo ricordo e' solo funzionale a mantenere vivo l'odio. Noi ricordiamo per perpetuare l'ira e la sete di vendetta contro chi ha commesso questo fatto. Questo e' un tema complesso che non si puo' esaurire in quattro righe e quindi mi chiamo fuori. Pero', prendo spunto da ques'ultima frase di Cris, perche' non mi ero mai soffermata sul "ruolo" dei ricordi. Infatti, ho sempre dato loro una valenza, per cosi' dire, positiva. Ma forse e' vero, se si ricorda solo per vittimizzarsi e per dire, io reagisco cosi' perche' in passato ho subito.. e bla bla bla.. allora e' meglio andare oltre e non ricordare proprio. Alla fine, a detta del francese, i transalpini con i tedeschi, dopo la seconda guerra mondiale, lo hanno fatto: hanno rievocato il passato, lo hanno elaborato e lo hanno superato, bypassando il rancore. Pero'... bentornata al corso, Ari..
venerdì 28 gennaio 2011
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