mercoledì 27 ottobre 2010

Nashville, Crazy Heart e...













E anche stamattina il jet lag ha colpito ancora svegliandomi alle 5 am.. ora locale. Cosi' mentre Philadelphia dorme, penso che ti ripenso e mi viene in mente il tragitto in aereo e i film che ho visto: Up, il cartoon della Pixar, geniale, commovente, e Crazy Heart, l'ultimo film con Jeff Bridges e Colin Farrell (sempre un bel vedere.. devo dire) che ho trovato un po' lento e tuttavia banale. Ma forse il contesto noioso in cui l'ho visto non ha aiutato.. chissa'. Comunque questo film, ambientato in USA, zona Houston, parla di un cantante di country nella fase discendente della sua carriera, disilluso, alcolizzato, rassegnato (chi ha visto il Leone d'Oro di quest'anno trovera' qualcosa di famigliare in queste righe.. tra l'altro) che viene "salvato dall'amore". Comunque, perche' non e' di questo di cui voglio scrivere, lui, il protagonista, Jeff Bridges, cita la scuola, lo stile countrinesco di Nashville definendoli in contrapposizione con la sua musica (di Houston??). E li', ho pensato.. caspita ma la scuola del Tennessee la conosco! Un paio di settimane fa, difatti, io e il niño siamo andati - a Madrid - con alcuni amici a vedere un concertone pazzesco di un tipo posseduto, un animale da palco di nome MIKE FARRIS. Io non l'avevo mai sentito nominare, e me ne dispiaccio. Una forza della natura, con due negrone al seguito che facevano da coriste. Quindi questo stile Nashville, da dove viene Mike appunto, e' una sorta di blues country gospel.. travolgente!E quindi? Non lo so, insomma son le 7 e non sempre c'e' un quindi, mi piaceva solo l'idea di postare queste foto e dar loro una didascalia. Comunque, ascoltate Mike Farris, che ne vale la pena!!

martedì 26 ottobre 2010

I love Philly!



Porcaccio giuda infame, giuda ciabbbbattino!! Ma chi l'avrebbe mai detto che sarei finita qui, a philly! Ed e' stato amore a prima vista! Appena atterrati, ieri 3 pm, io e il niño abbiamo capito che questa settimana ce la saremmo goduta alla grande. E dopo la benedizione della US airways, la polizia, la dogana, l'immigrazione e il sindaco di Philadelphia che ci ha accolto all'uscita dell'aeroporto con un cartello 6x3 che citava "WELCOME", ci siamo diretti verso il noleggio auto e abbiamo ritirato la vettura della categoria "utilitarie" ordinata su internet: un 4x4 della Ford che ci ha fatto riflettere su quanto potessero essere grandi -allora - le auto delle categorie superiori. L'impressione che ho avuto mentre atterravo era di planare nella Pianura Padana, in particolare, in zona Malpensa. Sara' che il nostro tenero cervello cerca di catalogare, disporre, dare un nome e un cognome a tutto quello che vede, sente, percepisce ma, giuro che se non fosse stato per le bandiere americane sventolanti ovunque e per le 9 ore di volo appena trascorse, mi sarebbe venuto il dubbio di aver sbagliato aereo! Una grande distesa verde, gialla e arancio si estendeva solenne sotto di noi, mentre l'impavido pilota cercava di far atterrare quel bestione capace di portare 300 persone. Che flash, sono negli Stati Uniti d'America. Fin da bambina - e me lo ha ricordato mia madre domenica - ho sempre detto "voglio andare in AMERICA", probabilmente colpita e affondata da tutti i telefilm che mi ciucciavo ogni pomeriggio dopo aver fatto i compiti e dopo BIM BUM BAM - sacro -. E ora ci sono, in USA, e nonostante adesso veda questo paese con uno spirito critico maggiore rispetto a vent'anni fa, devo dire che mi piace da morire! Non so se sia Philadelphia, ma passeggiare qui mi fa sentire bene, accolta, rilassata. Si percepisce un'energia positiva, vibrazioni dal segno piu'! E non nel senso hippie di "SIAMO TUTTI FRATELLI", perche' poi ognuno si fa i fatti suoi. E' proprio uno stato d'animo, intimo e privato, di serenita'. E poi qui tutti si salutano. Camminare per la 11esima strada mi ricorda i sentieri delle Dolomiti, d'estate, dove chiunque incontri lungo il cammino ti rivolge la parola, tedesco, americano, italiano che sia, e ti spara un bel "BUON(C)GIORNO". E qui, e' uguale. Appena incroci lo sguardo con qualcuno, questo perfetto sconosciuto si sente in dovere - e diritto - di farti un sorriso... gratuito! Una cosa che mi ha invece afflitto un po' ,e' che non e' cosi' economico come pensavo. Prima di partire tutti mi hanno detto "vai con la valigia vuota che li' non costa un caz.." bho', i negozi che ho visitato stamattina mi hanno asciugato per benino il portafoglio, non so dove sia andata sta gente che si e' riempita la valigia.. a Chinatown? Ma nei prossimi giorni non manchero' di appurare.. tra l'altro oggi il mio volto, gia' segnato dal jet lag, si e' trasfigurato maggiormente quando per un bicchiere di Barbera mi hanno chiesto 11 dollari. Ma non importa, qui sono tutti cosi' cordiali.. Oggi ho fatto amicizia con Kevin, il ragazzo giamaicano che qui in hotel e' un po' il tuttofare. L'ho conosciuto in palestra, stamattina alle 8 - una pazza -. Ero in piedi dalle 5 causa fuso, Alberto alle 7 era gia' al lavoro e cosi' ho approfittato per muovermi un po' e smaltire i quintali di patatine ingerite ieri in aereo. Secondo me, mi avrebbe aiutato anche lui con il movimento, perche' va bene essere carino, educato e disponibile.. ma la polipata e' internazionale. In ogni caso ho fatto subito presente il mio stato civile - nubile... uhm.. - o comunque il mio stato mentale - uhm... -, insomma il mio stato di convivente, e ci siamo fatti una bella chiacchierata, e anche lui come il sindaco di Philly, alla fine, mi ha accolto con un bel "welcome in USA"!

lunedì 18 ottobre 2010

cose di casa










domenica 17 ottobre 2010

domingo in bianco e nero



mercoledì 13 ottobre 2010

il pane quotidiano

Qualche giorno fa, dall'autobus, mezzo che prediligo ai piu' claustrofobici e affollati metro e treno, scorgo, con mio grande stupore, la vetrina de LE PAIN QUOTIDIEN, catena di bar/risto belga, che pensavo fosse solo in territorio francofono. Sono passati giusto 10 anni dall'ultima volta che ho intravisto l'insegna di questo locale ma, in un attimo, mi sono riproiettata nel contesto bruxelliano di studentessa ventenne in eramus sempre in giro con altri studenti ventenni in erasmus.. a fare l'erasmus! Si' perche' FARE L'ERASMUS non era solo andare a studiare in una universita' straniera. Fare l'eramus era - e credo sia tuttora - uno stile di vita, uno status.. di liberta', freschezza e spensieratezza - un detergente intimo insomma! -.
Quindi ieri ho pensato bene di tentare di ri-detergere me e il mio fidanzato, andando a bere un caffe' a LPQ. Il risultato e' che ci han ben ripulito effettivamente, 10 euro per una brioscina del giorno prima e due cappuccini! Penso che, a volte, sia meglio serbare un buon ricordo che ritornare su passi gia' percorsi e non piu' praticabili!

lunedì 11 ottobre 2010

celebrando

Oggi, 11 ottobre, si festeggia il primo meseversario dello sbarco a Madrid di me medesima. Era l'11 settembre del 2010 quando muovevo verso nuovi lidi con i miei compagni di viaggio: il niño - il mio fidanzato - e la niña - il van del niño -, lasciando la citta' della Madonnina dopo ben cinque anni di permanenza. E, mi perdonera' la suddetta sacra istituzione, se quel giorno accompagnavo la mia dipartita con insulti e minacce di morte verso ignoti causa furto di: portafoglio, cellulare e chiavi di casa. La mudanza, ovvero il trasloco in lingua castellana, e' andato bene. diciassette ore di guida in un giorno e mezzo.. 'na mazzata. Carichi come muli siamo partiti da via Pecchio con la mia vita chiusa in qualche scatola e due valige. Esssiiiii, mi piace essere un po' drammaticaaaaa, abbandonarmi alla malinconiaaaaa. E vi diro' di piu', da quando sono qui, in Calle Soler, mi ritrovo passeggiando nel soggiorno, guardando e accarezzando pateticamente i libri raccolti negli anni passati a Mondadori - alcuni mai scartati dal celophan - cosi' come i cd e i dvd.. Non parliamo poi della vista -e contatto - con la serie di Lady Oscar, che incrementa il moody in maniera esponenziale visto che rimanda, oltre che all'Italia, anche alla mia infanzia.
Comunque, tornando alla celebrazione, oggi mi sono resa conto che, a distanza di un mese (di cui 10 giorni passati in Italia per le beghe del portafoglio, etc.. e vedi sopra) quello che sto vivendo non e' una vacanza, non e' un viaggio studio e non e' l'Erasmus! E perche'? Le risposte sono varie e plausibili ma, la piu' esauriente e rappresentativa per me, e' che questa non e' una condizione provvisoria. Non si torna a casa prima o poi. Non sono a Padova a studiare all'Universita' e quando mi laureo back to Busto, non sono a Bruxelles a fare l'orgasmus e tanto meno non sono a fare la turista in Marocco. No, qui c'e' sapore di qualcosa di piu' definitivo e questo, francamente, mi terrorizaaaaaa. Perche' infondo, avere una gamba fuori dal tavolo e' sempre rassicurante.. o no?

venerdì 8 ottobre 2010

Arabia Saudita 3 - Paesi Bassi 1 = 4

Non e' un improbabile risultato di un'improbabile partita di calcio, bensi' il risultato del mix degli altri partecipanti al corso di spagnolo che ho iniziato lunedi'. Si' perche', mi sono detta - visto che il mio fidanzato lavora tutto il giorno (almeno uno dei due porta i soldi a casa grazie a Dio), io non ho amicizie "vicine" (sempre se tra queste non includo il macellaio e il panettiere sotto casa) e normalmente nessuno viene a citofonarti a casa chiedendoti di andare a bere una birra... - come faccio a farmi degli amici se non ho ancora un lavoro e quindi dei colleghi?... Mi iscrivo ad un corso di spagnolo!
Naturalmente anche l'aspetto didattico mi ha mosso verso questa decisione, ma il driver e' stato senz'altro quello di avere rapporti umani perche', passi la distanza dall'Italia e da tutto il campo semantico che la contraddistingue (pasta, pizza e mandolino), la nostalgia da mamma e papa' (patetica), la mancanza dei miei amici (scontato) e di xfactor (drammatico), la possibilita' di scambiare sguardi complici e risatine caustiche con una compagna di merende, contro una povera malcapitata vestita con roba pescata dal sacco dei ciechi per l'oratorio, e' una cosa a cui non si puo' rinunciare (soprattutto se si considera che per tutto il resto, non ho manco la mastercard).
Comunque tornando al corso, sono contenta di essere capitata in classe con degli arabi. Non avevo mai avuto contatti diretti con questo popolo (a parte il magrebino che incontravo sempre al semaforo di viale lombardia sul tragitto del lavoro) e parlare con loro mi permette di capire piu' da vicino come vivono, cosa pensano, e nel loro caso.. quanto siano ricchi! Vi dico solo che il primo giorno la professoressa ci ha chiesto perche' studiavamo spagnolo e una delle ragazze arabe ha risposto che e' una lingua che le piace molto e che ha sempre voluto studiare, ma nel suo paese le lezioni private sono troppo care per lei.. allora la prof mettendosi gli occhiali da sole acceccata dal suo brillocchio all'anulare sinistro, le ha chiesto.. ma CARO quanto ? E lei, ehh un po'.. 12mila euro al mese! A quel punto.. la prof, io e l'olandese siamo cadute dalla sedia pensando ognuna nella sua lingua "'sticazzi".

mercoledì 6 ottobre 2010

benvenuta e benvenuti

La scelta del titolo di un blog non e' per niente semplice, anzitutto perche' - a differenza di un libro... e non che ne abbia mai scritto uno - devi deciderlo prima di aver scritto tutta la storia. E per questo motivo e' compromettente. E poi c'e' il fattore sintesi, insomma non si puo' mica scrivere un poema. Massimo tre, quattro parole.. a esagerare.. Cosi' mi sono concentrata un po' e ho individuato delle parole chiave, tipo Madrid, Arianna, Diario e alla fine siamo arrivati a questo simpatico titoletto.. spero vi piaccia. Il "vi" e' riferito a: fidanzato, parenti stretti e amici compassionevoli e emotivamente squilibrati che, pensando di soffrire per la mia mancanza, si torturano leggendo le mie avventure quotidiane in terra straniera. In ogni caso pero', devo ammettere che il mio smisurato ego godrebbe come un riccio nel sapere che estranei leggano, apprezzino e commentino - positivamente - questo blog.
Concludo con il darmi un caloroso benvenuto sulla rete, battezzata oggi, anche - evviva -, con le mie parole ... ci voleva la Spagna a portarmi nel magico mondo dei diari on line.

fino al 24 novembre: 9.393 visitatori