martedì 12 luglio 2011

180 km di Fado


Dal confine spagnolo a Lisbona ci sono circa 200 km.
Un paesaggio abbastanza monotono che passa dalla radura extremeña (dalla regione Extremadura) alle verdi colline portoghesi, accompagnato dall'affascinante e malinconico fado, trasmesso praticamente in ogni stazione radio.
Benvenuti a Lisbona, cosi' dice il cartello quando ti accingi ad attraversare il Golden Gate iberico, una struttura maestosa di colore rosso, proprio come il ponte di San Francisco. Da qui si puo' ammirare il panorama della citta', divisa sulle sponde del fiume Tejo, da una parte il barrio antico e dall'altra il piu' moderno.
Romantica e misteriosa, Lisbona ha l'aria di una nobil donna in decadenza, altezzosa e dalle grandi ambizioni ma sola, incompresa e squattrinata.
Colpiscono le stradine del centro, i palazzi che ricordano antichi splendori, il pavé bianco che riflette le luci della calle, i baretti di Porto e Jinja - potentissimo liquore alla ciliegia - e, non ultimo, una quantita' di pazzi indigenti che solo una citta' di porto puo' ospitare.
Alti e bassi, soprattutto alti, i punti della citta' che meritano di essere visitati, il castello e la zona dei bar e locali notturni, affollati dai portoghesi e dagli immigranti brasileñi - parecchi -.
Piu' di tutti mi e' piaciuto il quartiere di Belém, con le sue case coloniali, graziose e colorate, i suoi ristorantini sul lungo fiume con il saporito Frango 'na brasa - pollo arrosto - e i pesciotti grigliati - buoni, buoni davvero -, per finire con il museo dell'elettricita' - centrale idrotermica completamente ristrutturata e adibita a spazio espositivo d'arte contemporanea -.
Proprio qui mi sono divertita con scatti industriali, che diciamolo, non si ha l'occasione di fare tutti i giorni, muito obrigado.

















lunedì 11 luglio 2011

I rischi della mayonese

Ieri siamo tornati dalle vacanze.
Eh gia', dopo un anno complicato anche la famiglia Guarino-Marrero si concede un po' di riposo e si mette in strada, questa volta per raggiungere Lisbona, accompagnata da una coppia di amici canari e attesa da un'altra in loco.
Obiettivo: divertirsi, stare in compagnia, visitare la citta', godersi il campeggio con tutti i confort, andare in spiaggia e non ultimo assistere al mega festival OPTIMUS ALIVE, una maratona di musica di 4 gg con artisti del calibro di Coldplay, Foo Fighters, Iggy Pop, Chemical Brothers e tantissimi altri tra famosi ed emergenti.
Oggi mi piacerebbe dire che e' stata una figata, invece ahime' posso annoverare questa vacanza tra le peggiori che abbia mai vissuto.
E' che nonostante i bagni in piscina, il sole, il mare, la grinta di Dave Grohl e l'amaca dietro la furgo, la cosa che davvero fa la differenza sono le persone.
E purtroppo sto giro la maionese e' impazzita.
Cose non dette, polemiche, bambinate han fatto si che io e Alberto diventassimo le Marta Aiala (cit. Pirandello) della situazione, alias esclusi.
Mi viene anche da ridere a pensarci, mi sembra talmente infantile.
Perche' non parlare, chiarirsi.
Invece la paura, l'orgoglio chissa' la vergogna portano a rimanere in silenzio e a far diventare un granello una montagna.
Alla fine rimane il rammarico di un potenziale "avremmo potuto stare bene".
Di convivenze ne vanto parecchie (solo nella casa dello studente eravamo in dieci) e quello che ho imparato e' che niente come il confronto aiuta conoscersi, e che solamente con la verita' si arriva al compromesso.
Ma non tutti la pensano cosi', o forse lo pensano e non riescono.
A queste dico, c'e' sempre tempo per imparare.

lunedì 4 luglio 2011

Orgullo Gay

E sabato sera, come da 33 anni a questa parte, Madrid ha aperto le danze, le porte e la mente alla manifestazione gay piu' rappresentativa al mondo.
Migliaia di persone, omo/etero/transessuali, si sono riversate nella Gran via per sostenere e rivendicare l'orgullo gay, alias Gay Pride.
Immaginavo che la Capital non avrebbe sfigurato davanti ad altre citta', vuoi per la tolleranza verso gli omosessuali (vedi matrimoni), vuoi per la sua innata propensione alla fiesta ma,
la fiumana di gente, direi posseduta, che mi ha accompagnato questo fine settimana mi ha ... sorpresa.
A parte i dimostranti trasportati dai carri - effetto torta nuziale -, non si contavano quelli che li seguivano, a loro volta scortati da curiosi, sostenitori e turisti .
Una sorta di Carnevale di Rio fuori stagione dove non era chiaro se gli spettacoli fossero sui palchi o per la strada. Sara' per il protagonismo di alcuni personaggi - mai visto cosi' tante tette finte, tantomeno su corpi maschili -, sara' per la voglia di divertirsi,
dalla Puerta de Alcala' a Plaza de España era un cordone di show, colori, risate e quadretti almodovari.
Concerti, rappresentazioni, dj set, la notte e' stata febbricitante e neanche le luci dell'alba hanno sedato la voglia di festeggiare. I madrileñi che erano con me non vedevano cosi' tanta gente dalla manifestazione contro la guerra in Iraq. Además, El pais sostiene che il 40% dei partecipanti fosse etero.
Tanta solidarieta' verso il tema o il disperato bisogno di distrarsi e dimenticare, anche solo per una notte, i problemi del paese? Magari entrambe le cose.
Ad ogni modo, mi e' piaciuto stare li e per quanto rientri nel 40% di cui sopra e' come se avessi voluto rivendicare anch' io il mio orgoglio. E non per la mia scelta sessuale, ovviamente, quanto per i cambiamenti che sto vivendo, per la consapevolezza che sentirsi diversi e' una fortuna e non una mancanza, per il coraggio di portare avanti scelte controcorrente e fuori dall'ordinario.
Probabilmente chi considera il Gay Pride una provocazione, non vede che dietro questi eccessi c'e' la sofferenza di individui che per anni sono stati chiusi in un armadio e che ora hanno voglia, non solo di uscire ma anche di provare cio' che solo potevano intravedere.
E allora faccio i complimenti ai gay e a tutti quelli che, per quanto insidioso e difficile, trovano la forza di uscire dal guardaroba, qualunque esso sia.

venerdì 1 luglio 2011

a pranzo con Dalí


Benvenuti nella mia dimora,
da me immaginata, studiata e costruita.
E' qui che con mia moglie Gala,
ho ricreato, mangiato e digerito la vita.





Tutti i giorni apro la mia casa
per dare a turisti e curiosi un assaggio del mio estro.
Il mio corpo non e' piu' qui
ma il mio spirito sempre sogna, desto.






Mentre creavo verita' surreali
guardavo al di lá, ispirato da certezze naturali.
Non c'e' caos nell'arte,
pulsa il genio nelle mie visioni,
ma la (s)regolatezza gioca la sua parte.







I visitanti amano le mie stranezze,
improvvisano caricature,
e dal mio volto traggono le ispirazioni
per le loro (sovr)umane distorsioni.









Nel mio giardino non ci sono segreti
solo artistiche deformazioni,
cianfrusaglie, animali e insegne luminose
che esplodono in suggestive creazioni.


Infine, ogni tanto mi diletto
ad architettare un trabocchetto,
una bella donna conquistare
come solo un ragno con la tela sa fare.



Ma, come sapete, sono un gentiluomo
e lo scherzo dura poco
ringrazio della visita,
mi inchino
e bacio la mano alla grandiositá dell'umano fuoco.

fino al 24 novembre: 9.393 visitatori