giovedì 31 marzo 2011

OFF limiti

Ieri sera ho superato me stessa.
Sono andata con Alberto a vedere la presentazione di un libro.
Autore, un tale Willy Uribe, fotografo/scrittore basco.
E non e' per questo che ho superato i miei limiti. No.
Dopo la presentazione, questo simpatico signore ha organizzato un concorsino istantaneo per relatos breves - racconti -.
In poche parole, il suddetto ha inventato una frase
PENSE' QUE NOTARIA LA MANCHA - pensai che avrebbe notato la macchia -
e i partecipanti in 10 minuti dovevano scrivere un testo che la contenesse.
Nel post precedente trovate la mia opera prima!
E comunque non e' neanche per questo che mi sono superata.
Dopo averlo scritto, sono dovuta andare sul palco a leggerlo.
Con tanto di microfono.
Meno male che mi ero bevuta un paio di birre che, come si dice qui, me han soltado la lengua.
E per questo si', che sono andata oltre la mia immaginazione. In un attimo, io e ansia on the stage.

Abbiamo salutato, hola
ci siamo scusate per l' accento marcatamente non spagnolo
abbiamo letto
e mi sono - a quel punto solo io - goduta gli applausi.

Al momento della premiazione - una bottiglia di rosso... su al nord, come da noi, gli piace bere! - e' salito anche il mitico Willy che .. non mi ha premiata. Buuuuu.
Pero' mi ha citata tra i finalisti, ed e' stata una soddisfazione immensa.
E ancora di piu', mi ha riempito di gioia l'espressione del niño che, quando ha sentito il mio nome, si e' illuminato. Io lo ero giá, illuminata dico. Rosso fuoco praticamente.
Alla fine, dopo i ringraziamenti ufficiali, siamo andati a salutare lo scrittore e il mio ego ha subito una nuova impennata quando si e' detto impresionado per il racconto e, soprattutto, per il coraggio di leggerlo in una lingua non mia. Tutto cio' dopo che anche un altro partecipante mi aveva fermato per complimentarsi - breve, semplice, ma ben strutturato -.
Quindi, una serata da ricordare. Un pieno di autostima per continuare in qualcosa che non so dove mi portera' ma che di sicuro mi riempie e mi diverte.

pense' que notaria la mancha

Pensé que notaria la mancha.
Y la noto'.
De lo que no se dió cuenta fue de lo que era esa mancha.
Trabajo en un restaurante como ayudante de cocina. Siempre he ayudado a alguien en mi vida. Nunca he hecho nada para mi solo.
Ayer por la noche, después de cortar calabacin, zanahoria, pescado y trocitos de carne, salí por la porta trasera del restaurante y me encendí un cigarro.
Fue en ese momento que lo vi, un gato.
Muy cariñoso, la verdad.
No sé lo que pensé, pero lo hice. Volví a la cocina y cogí un trozo de pescado para darcelo. El gato lleguó en seguida atraído por el perfume.
Mientres comía, le corté la cabeza PAM! Con un cuchillo.
El pobre se quedó en su propia sangre. Muerto, sin vida.
Como si nada, me fui para casa. Alice me estaba esperando.
Que tal el trabajo?
Bien - contesté. Tenia los pantalones manchados de sangre.
Y esa mancha?
Tomate.

martedì 29 marzo 2011

didascalia

Normalmente non commento mai le foto che pubblico.
Ma in questo caso faro' un'eccezione.
Da sempre, o meglio, da quando se ne parla e, soprattutto, ne parlo io... sono stata dichiaratamente contro la corrida e contro tutta la serie di feste toro-oriented di cui la Spagna e' piena.. vedi Pamplona e compagnia.
Perche' e' una barbaridad, come hanno concluso in Cataluña, perche' e' uno scontro impari, i tori sono drogati - e magari pure i toreri.. chissa' -, perche' non ha piu' senso, e'una pratica tutt'altro che culturale, e' anacronistica, antianimalista, crudele, etc..
Ribadisco: condivido.
MA,
un mesetto fa, ho accompagnato mio fratello - venuto qui in visita - a plaza de toros.
Ci sono andata per fargli compagnia anche se, ammetto, avevo una certa curiosita'.
Abbiamo fatto il nostro torotour... sugli spalti, dietro e dentro le gallerie, direttamente nell'arena.. insomma, grazie alla guida siamo riusciti ad assaporare l'atmosfera del toreos senza vederne uno.
Ed e' successa una cosa che non mi aspettavo, mi e' piaciuto!
Il merito sara' stato anche dell'accompagnatore, super entusiasta e desideroso di trasferirci la sua passione ma, davvero, l'energia che emana l'arena e' tutt'altro che negativa.
Si respira un'aria di vitalita', forza, visceralita' che non hanno nulla a che vedere con l'immagine sanguinaria e cruenta che avevo nel mio cervello.
Forse perche' un conto e' andare a visitare la plaza vuota, e un altro e' andarci di domenica pomeriggio nel pieno della sua attivita'.
Sta di fatto che facendo questo giro, ho comunque (com) preso in considerazione anche l'altra faccia della medaglia. La corrida muove qualcosa di misterioso, risveglia gli istinti piu' primordiali che sono in ognuno di noi e, nello stesso tempo, ti cala in una ritualita' fatta di colori, rumori, suoni, incitamenti, folla ed eroi - veri e falsi -, vittime e carnefici.
Non so se andro' mai a vederne una, continuo a dispiacermi per i tori e soprattutto non vedo il torero come un mito, anzi. Pero', d'ora in poi saro' meno drastica verso chi la ama e la difende.

Aca toro



lunedì 28 marzo 2011

l'aria di primavera...

... e' arrivata!!!
E' da giorni che dico ad Alberto.. ma non senti quest'aria, di primavera? E lui annuisce perplesso. Bhe' ... io la sento eccome!
Anche se fa sempre freddino, anche quando piove, anche se apparentemente di primaverile non c'e' nulla, tantomeno l'aria.. si', io la sento!
C'e' un odore diverso, saranno i fiori, il polline, le api, gli ormoni... chissa'.
Spero non sia la nube giappa che e' arrivata a trovarci l'altro giorno... che con sostanze radioattive aumenta la mia immaginazione allucinogena.
Ieri pero', non e' stata solo una sensazione.
Grazie al cambio dell'ora, siamo stati fuori fino alle 9 e mezza di sera.. e ragazzi.. c'era ancora luce!! Meravigliosa Madrid, la domenica alle 7, viva e luminosa, raccolta attorno a La Latina, punto di ritrovo della citta' al finire del weekend!
Ve la raccomando, fatevi un giro che ne vale la pena! ahhhhhh


ps: dimenticavo .. colonna sonora consigliata
THE WAVE PICTURES

giovedì 24 marzo 2011

Pentole, gabbie e altri limiti...

C'era una volta, su internet, un power point con una simpatica storiella:
una ranocchia felicemente e inconsapevolmente immersa in un pentolone, dove l'acqua al principio era fresca e gradevole poi, a poco a poco, si riscaldava fino ad arrivare all'ebolizione e .. finalmente, a lessare la povera rana.
In buona sostanza questo racconto e' una descrizione retorica dell'uomo moderno, o post moderno, talmente inebetito da ritmi frenetici, mezzi di comunicazione, vincoli sociali, grandi fratelli, bifidus activi, gmail, iphone, etc.. da non rendersi conto che i massimi sistemi lo stanno manipolando o, per rimanere nella metafora, bollendo a bagno maria.
Bello, pero' manca un pezzo.
Infatti, credo che oltre ai limiti imposti da chi sta nella stanza dei bottoni - o dei fornelli -, ci siano anche quelli che mettiamo noi stessi. E per rappresentarli mi e' sempre piaciuta un'altra metafora. Quella della gabbia. Aperta.
Perche' finche' sei nella pentola, tipo la rana, non vedi cosa c'e' fuori e soprattutto non hai via di uscita. Invece nella gabbia decidi tu, di starci. Cioe', puoi rimanere prigioniero e godere dei vantaggi di questa condizione: vitto e alloggio in cambio di roccamboleschi numeri da circo, gite d'aria due settimane, o anche tre, all'anno, coccole e premi extra se ti comporti bene, e soprattutto, tanta compagnia. Chiaro che tra la fauna poi trovi chi ti piace e chi no ma, in ogni caso, ci devi convivere.
OPPURE, puoi prendere camel e barcheta e avventurarti nella giungla. Insomma, non te lo impedisce nessuno, la porta della gabbia e' aperta. Certo a quel punto il cibo te lo devi procacciare da solo, uno perche' non lavorando piu' per il circo non hai vitto e alloggio garantiti e due, perche' difficilmente avresti compagnia in questa avventura.
Naturalmente, godi della liberta' di mangiare cio' che vuoi, dove vuoi e quando vuoi. E pero' ti assumi anche il rischio di non buttare giu' nulla.
Hai il privilegio di cercare una occupazione alternativa al mondo circense ma sai anche di lasciare applausi - o fischi - del pubblico.
Infine, potresti emanciparti da coccole e premi extra di cui, col tempo capisci che puoi fare a meno - o anche no?? -.
In breve, la liberta' ha un prezzo. E non costa poco.
E' una scelta.
Gia', perche' anche rimanere dentro, non e' proprio gratuito.
Insomma l'importante e' essere consapevoli di dove si e', e soprattutto sapere che la porta delle sbarre e' sempre aperta, per lasciarci andare o permetterci di rientrare.

mercoledì 23 marzo 2011

A A A giapponese cercasi

Da qualche tempo ho scoperto che blogspot ha una funzione che permette di capire chi ti legge, quando e da dove. Si tratta di una statistica sommaria che non entra nel merito di nomi e cognomi ovviamente, ma ti dice ... oggi hanno visitato il blog 15 persone, ad esempio. E ti indica anche dove stanno di casa questi lettori. Spiegato il punto, vado al sodo.. al grano, come dicono qui. Stamattina ho notato che ho avuto 4 visite dal Giappone. Ora, chiedo venia all'eventuale amico o parente che potrebbe star li' e io non lo so o, peggio, non lo ricordo - cosa che non mi auguro, uno per la situazione drammatica di quel paese e due perche' inizierei a preoccuparmi seriamente rispetto alla mia memoria -, e, soprattutto e finalmente, chiedo
CHI SEI GIAPPONESE CHE LEGGI?
Non sei l'unico "esotico" che ho notato nella lista dei paesi - ci sono anche delle visite dalla Malesia e da Singapore - ma sapere di un cittadino del sol levante, hablante italiano, che sbircia tra le mie parole... mi colpisce. Non so, magari puoi farmi/farci sapere come va li'... se hai bisogno di qualcosa. Ci sono mille espressioni di cordoglio e solidarieta' che si possono usare, ma ora non me ne viene nemmeno una quindi, dico solo, se vuoi e puoi .. scrivi!

martedì 22 marzo 2011

non serve essere Einstein

Andare e tornare, partire e ritornare. Da quando vivo a Madrid capita. E capita spesso. Si confondono anche, le cose. Mi spiego meglio. Per le persone di Madrid vado in Italia e poi, sempre per loro, torno qui. Per quelli di Milano, ritorno .. in patria, e poi parto per la Spagna. Insomma, TUTTO E' RELATIVO. E per me, oltre che relativo, e' anche un po' ... non so trovare la parola. Confuso. No eccessivo. Entusiasmante. Anche no, dai. Pesante ... ecco si', forse. Ma direi, alla fine... artistico. Si perche' c'e' un po' di colore in questo movimento, c'e' un ribaltamento di punti di vista, c'e' un filo di dramma nel lasciare sempre qualcosa. Ma c'e' anche una ventata di novita' e cambiamento continuo. Devo anche dire, che soprattutto negli ultimi mesi, mi sento molto europea. E a parte l'ovvieta' di questa definizione, aggiungo che percepisco questa continuita' proprio sorvolando da una parte all'altra. Difatti, guardando fuori dal finestrino.. non ci sono interruzioni, c'e' terra e mare, laghi e montagna. E per tutto il tragitto. Detto questo, oggi sono stanca, sara' che mi sono svegliata molto presto per prendere l'aereo, sara' che e' primavera, sara' che questi giorni italiani non mi sono risparmiata. Sara'.. e comunque ora che sono andata e tornata a Madrid, riprendo la tavolozza spagnola e coloro un po'...

mercoledì 16 marzo 2011

El Pais Vasco

















martedì 15 marzo 2011

mammaaaa escooooo ...

vado a rubare le bicicletteee!!!
Aspettaaaaa, vengo anch'ioooo!
E questo non e' il prossimo dialogo della serie "mamma esco" dei Soliti Idioti, bensi' uno scambio realistico tra un bimbo gitano e la sua mammina. Ieri ero al corso di pittura e l'insegnante raccontava delle sue esperienze nelle scuole elementari e ci riportava quanto detto dall'ottenne in questione alla domanda Cosa fai questo week end? E lui, appunto... vado a rubare le biciclette con la mia mamma! Viva la sincerita'. Quello che mi sorprende e' la naturalezza e l'innocenza con cui ha rivelato l'hobby del fine settimana e di come fosse fiero di praticarlo proprio con sua madre. Insomma, in tutte le culture la mamma, e' sempre la mamma!

mercoledì 9 marzo 2011

bucolicita'















giovedì 3 marzo 2011

curriculando per strada

Non pensavo potessi farlo davvero.. invece ieri, sono andata di persona a consegnare il mio curriculum. Diciamo che prima di uscire di casa ho fatto opera di automotivazione, tipo "stai calmati, non ti stai proponendo per tagliare diamanti o per vendere la depilazione totale agli omosessuali di Chueca. Stai andando a donare il tuo cv per esercitare la nobile professione di istruttore di nuoto". E cosi', un po' titubante, esco con il mio plico in mano.. e mi dirigo nella zona piu' in di Madrid dove avevo gia' individuato due o tre strutture super fighe. Nel frattempo mi parte un movimento involontario del dito indice sinistro, un po' come quando ti balla l'occhio per lo stress, ecco a me batteva il dito. Cosi', prendo il treno, scendo, salgo le scale e, io e il dito tactactac contro il plico, andiamo alla volta della prima piscina. Cammina cammina e, CRISTO, ha chiuso.. SPA prossima apertura. Ma vaffanculo... iniziamo bene! Ok, a questo punto sono qui andiamo in un'altra. Intanto mi guardo le vetrine, fichisssssime, e arrivo li' davanti all'ingresso di Holiday Gym. Nooo, aiuto che vergogna, non entro. Quindi esito, vado un po' piu' avanti e poi mi dico "o entri ora o non entri piu', daiii cazzooooooo (vedi Soliti Idioti)". E alla fine sono entrata, ho fatto la mia fila e poi giunta davanti al tipo della recepcion gli dico "hola, soy monitor de natacion.. etc...". Lui carino da morire, mi ha detto che mi avrebbero chiamato, mi ha ringraziato con un bel sorrisone e infine salutato "hasta luegoooo". Bhe', non e' stato cosi' terribile, ho pensato. E pezzata come una mucca tirolese, il dito a manetta, sono uscita, soddisfatta per aver superato un'altra piccola avventura. ahhhhhhhhhhhhhh sollievo. Ps: e oggi il dito non si muove piu' :)

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