domenica 28 novembre 2010

anche gli account possono nuotare...

... e non affogare(?). Madre mia del amor hermoso, sono ancora sconvolta dalle scoperte che ho fatto ieri al corso di nuoto. Si' perche', mentre eravamo in vasca a simulare annegamenti, recuperi e trasporti di pseudoferiti, quasi annego davvero quando sento che, a bordo vasca, uno del gruppo, parlando con la mia "finta morta", le dice che ha lavorato per 10 anni in pubblicita'. Al percepire questa rivelazione il mio padiglione auricolare si e' ingigantito come una parabola satellitare, tanto che per sentire meglio la vicenda ho mollato il manichino a meta' vasca lasciandolo al suo destino, per raggiungere con rapidita' il mio alter ego maschile.
Non so se mi ha stupito di piu' trovare un altro cristiano che ha cambiato radicalmente rotta professionale o riconoscere che questo cristiano suddetto fosse il mitico MisterEgoMaschioAlfa gia' protagonista di un post della scorsa settimana. Forse tutte e due le cose. Comunque tornando alla cronostoria: MEMA dopo aver lavorato come account supervisor in grosse agenzie - perche' la coincidenza e' totale, non parliamo di un creativo ma di account - , nel 2008 viene licenziato. Cerca senza troppo successo di riciclarsi nel marketing e dopo 6 mesi di riciclaggio decide di mollare il colpo e dedicarsi allo sport, a livello professionale. Fa un corso di pilates, uno di personal trainer e inizia a lavorare come istruttore in una zona bene di Madrid. Ora per completare la formazione segue il corso con noi per diventare l'istruttore della Pellegrini... insomma scherzi a parte.. ci siamo capiti. E quando gli chiedo - perche' poi mi sono buttata a pesce nel dialogo - "ma non ti manca il mondo della comunicazione? " lui mi risponde sicuro "para nada!". Per niente. Devo ancora appurare se mi ha risposto cosi' tranzollo perche' parliamo di misteregoiononsbagliomai o se sinceramente ha trovato la sua strada. In ogni caso, su di me questo incontro ha avuto un influsso positivo, per due motivi. Uno e' che, proprio ieri, ero in un momento di down pazzesco della serie ma che cazzo sto facendo della mia vita e l'ultima cosa che volevo fare era andare in piscina a caricarmi sul gobbone, come un prosciutto umido, un illustre sconosciuto. Alla fine sono andata, perche' una voce dentro di me mi diceva "vedrai che oggi sara' una giornata importante" e il fatto di averla seguita mi ha gratificato. E poi ovviamente mi ha sollevato vedere che non sono la sola a mettere in dubbio quello che ho fatto fin'ora, che tanta gente vuole cambiare e che forse non tutti hanno il coraggio di ammetterlo a alla fine farlo. Non so veramente dove andro', cosa faro' pero', ora siamo in ballo, anzi in vasca.. e quindi nuotiamoooo!!!

venerdì 26 novembre 2010

El mercado de San Miguel





















mercoledì 24 novembre 2010

pausa madrileña














martedì 23 novembre 2010

allenamento

Le cose della vita, dicono, per avere un buon esito, necessitano dedizione, allenamento, applicazione. Se vuoi riuscire bene nello studio, devi studiare con impegno e costanza. Se vuoi fare una minima di carriera, bisogna essere presenti, lucidi, responsabili.. sempre. Per vincere una gara di nuoto, ci si ammazza di vasche tutti i santi giorni. E per non fare un beato C###o? Si', pure per quello ci vuole allenamento. Qualunque cosa a cui non si e' abituati, sia a livello fisico, che mentale .. richiede PAZIENZA (che brutta parola) e training. Qui in Spagna, sulla Cuatro fanno un programma televisivo, una striscia quotidiana, che si chiama Hormiguero (Formichiere, perche' come ospiti fissi ci sono due formicone viola di peluche... ) dove ogni sera il presentatore (simpa) intervista due personaggi del mondo dello spettacolo, sport, cinema, etc. e, in chiusura, una dottoressa (penso psicologa) che affronta in maniera easy e giocosa dei temi pseudoscientifici che riguardano la vita di tutti i giorni. Ad esempio, ha trattato la difficolta' a prendere sonno e le relative dritte; la necessita' del contatto fisico - baci, abbracci - e la sua funzione benefica sull'umore. E, una sera, si e' avventurata nel tema "stimolazione del pensiero positivo". In sostanza, dice lei, l'uomo - come tutte le bestie - e' guidato dalla paura - di non mangiare, di non riuscire a sopravvivere, di non riprodursi - e mette in atto delle azioni che gli permettono di far fronte a questi "timori". Quindi, e' come se l'essere umano si mettesse sempre sulla difensiva. Questo stato di vigilanza continua - chiamata capacita' di sopravvivenza - ha come rovescio della medaglia una sensazione di negativita' e diffidenza. E allora come si fa ad avere pensieri positivi in questa giungla di fastidio e pessimismo? Con allenamento. La doctora suggeriva di provare, ogni sera prima di addormentarsi, a individuare almeno 10 cose positive che sono successe durante la giornata. Le prime volte sara' difficile arrivare a 5, ma piano piano, notte dopo notte, si aggiungeranno tanti di quei pensieri positivi da non riuscire piu' ad addormentarsi (questo lo dico io). Insomma, io ci proverei. Per ora non sono ancora arrivata a dieci. Forse perche' l'ho fatto solo una volta. O perche' tra i pensieri positivi c'era.. meno male che oggi non devo pensare pensieri positivi. Come direbbe Troisi.. e lasciatemi soffrire in pace!

domenica 21 novembre 2010

la donna pesce

... e dopo l'uomo albero, arrivo io!
L'altro ieri ho iniziato il corso di istruttore di nuoto, una full immersion di 15 ore - non solo in acqua, per fortuna. Anche perche' senno' diventavo la donna pesce... cotto - che dovro' frequentare anche i prossimi quattro week end.
Venerdi' abbiamo iniziato con la clase de enseñanza, ovvero come approcciarsi a tutti i tipi di clienti che si iscrivono in piscina. Le idee a riguardo erano confuse, e non solo le mie. L'ho capito soprattutto quando, dopo che il prof aveva illustrato le fasi di insegnamento: l'approccio all'acqua, la confianza, il galleggiamento, etc.. salta su un MisterEgoMaschioAlfa dicendo "si' pero' quand 'e' che scendiamo in campo noi?". A parte che uno che e' sceso in campo gia', ahime', ce l'abbiamo in Italia; comunque, il prof gli risponde "fin da subito". E lui, MEMA, insiste "no, nel senso, quand'e' che l'istruttore interviene?". "Niente, non ce la fa'" penso io. Quel poveraccio non capiva, e non voleva capire, che prima di diventare il preparatore atletico della Federicas Pellegrinis española, doveva passare dal via. Il professore, a quel punto gli spiega "il via", ovvero che i potenziali allievi di un istruttore sono 40% bambini, 40% vecchi - non ha detto proprio cosi' pero' il senso era quello - e la parte restante, adulti - intesi come persone fisiologicamente sviluppate e non ancora avvizzite -.
Bene, chiarito il target, e ucciso l'ego di MEMA, siamo andati a bomba sulle tecniche di insegnamento, che vi risparmio. Ma mi sento di non risparmiarmi/vi la cosa che piu' mi ha colpito: la richiesta di "creativita'" nell'inventare stratagemmi e diavolerie per spingere 'sti cristiani ad entrare in acqua, superare la paura, mettere la testa sotto,etc.. Tutte cose che io do' per scontato, ma che il signor mario(s) che non ha mai toccato l'acqua se non nella doccia di casa su, no. Quindi, per la fine del corso dovremo preparare delle tavole che illustrino, per ogni fase di insegnamento (vedi sopra), sei obiettivi e i relativi esercizi .. con tanto di disegno! ohhhhh evvai che iniziamo a far fruttare il corso di pittura!
Il giorno dopo, e' il mio di ego che viene distrutto. Anche se, poverino, in questi ultimi tempi e' praticamente attaccato ad un polmone d'acciaio. Anyway, ieri mattina alle 9 mi presento nella sede della Federacion de natacion de Madrid per 10 ore di corso cosi' suddivise : 4 ore di psicologia, 2 ore di nuoto e 4 ore di biopatologia. Lo psicologo parte spiegandoci le fasi evolutive dell'essere umano, la definizione di eta' infantile, adolescenza, eta' adulta e vecchiaia. Fermo restando che l'infanzia l'ho passata da un pezzo, mentre parlava mi sono venuti i dubbi sulla mia dipartita dall'eta' adolescenziale. Descrivendo la necessita' del confronto e scontro con gli altri in questo periodo della vita, del bisogno di essere primi, di distinguersi a prescindere da tutto e tutti, di affannarsi per trovare un posto nel mondo indipendentemente dal giudizio degli altri (in particolare dei genitori), mi stavo per buttare per terra a piangere. "Cazzo, ma sono io!!". Vabbe', dopo essermi data un tono e aver ridimensionato dicendomi "siamo tutti messi cosi', e' solo questione di consapevolezza", il prof va avanti approfondendo ogni tappa vitale.
E aridaie
che le mie certezze vacillano. Questa volta davanti al complesso di edipo: "il bambino pretende di essere al centro dell'attenzione dell'oggetto amato, l'unico e il solo motivo di vita di mamma, se maschio, di papa' se e' femmena. Se ne batte completamente del lavoro, della coppia, dello shopping e del calcetto. Questo tema nella vita si ripresenta. Non pensate che questo si esaurisca a 6 anni. Insomma, quanti di voi sono picchiati nel nervo se il vostro lui o lei sceglie deliberatamente di fare qualunque cose che non vi includa? Sicuramente spesso non lo notate, ma una vocina dentro di voi non lo accetta completamente". "'Mazza.. pure questa..", penso, "ci mancava la mitologia greca!" E quando un alunno interviene chiedendo con aria di indifferenza "ma non si puo' accelerare il processo per uscire da questa situazione?", ho pensato che siamo veramente tutti dei teneri bambinoni. E con l'immagine di una popolazione sul girello, vado a mangiare!

mercoledì 17 novembre 2010

l'uomo albero

non voglio dimostrare niente, quello che voglio e' mostrare
... ovviamente questa frase non e' mia. E non per la complessita' del pensiero (qualita' di cui abbondo), ma per il suo significato che va in direzione opposta a quella che e' stata la mia filosofia di vita sin'ora. Questa massima appartiene al buon Federico Fellini che, sull'arte e lo show ha basato la sua vita condendola con leggerezza, spirito circense e gusto per il grottesco. Un paio di giorni fa sono andata a vedere una mostra dedicata a lui e la citazione qui sopra, scritta a caratteri cubitali sulla parete dell'entrata si e' impressa nella mia mente, diventando il desiderio di questo mio 33esimo anno appena iniziato. Soffiando sul 32 di cera, ieri sera mi sono concentrata su questo .. oltre che ad un bel paio di tette nuove! Quindi gente MOSTRIAMO, MOSTRIAMO, MOSTRIAMOOOOOOO!!

lunedì 15 novembre 2010

ecco il mio primo figlio

.. un altro giorno, un nuovo anno.

Tra pochissimo e' il mio compleanno - 32esimo -. Sono passate due settimane dall'ultima volta che ho scritto sul blog e non perche' non avessi niente da scrivere, anzi. Ho fatto in tempo a tornare dall'America, ripartire per l'Italia e volver a Madrid. A fare il test di ammissione per il corso di istuttore di nuoto, passarlo e a breve.. iniziarlo. A terminare la mia prima opera in carboncino e a capire che quello che ho intrapreso e' un cammino da cui non si torna indietro. Ehhhhhh????? Ma che cazzo vuol dire? Insomma, ho mollato il lavoro, lasciato il mio paese, i miei affetti, la mia casa, la mia macchinaaaaaa... per venire qui nella Penisola Iberica a insegnare nuoto e fare acquarelli?? Il mio ego in questo processo sta soffrendo come non mai. Non ho piu' la mia maschera sociale con cui mi pavoneggiavo nel teatrino del gioco di ruolo della donna in carriera (che poi .. parliamone). Ora non ho maschere e viaggio un po' nuda in questa nuova citta', dove pero' ho la fortuna che nessuno mi aveva mai visto vestita. La vera difficolta', per me, ora, in un nuovo paese etc... vedi sopra, e' quella di abituarmi a cercare le mie risposte dentro di me, non nello sguardo di approvazione o disapprovazione degli altri. "Ti piace la mia mascherina di Pulcinella? noooooo??? non c'e' problema aspetta che mi metto quella da Arlecchino, meglio vero?" Che poi il punto non e', che brutto truccarsi da Pantalone, per niente, la magagna e' non essere consapevoli di farlo. Ora so solo che non mi voglio piu' travestire. Per il momento il carnevale e' in stand by. Poi non so ancora se, un giorno, mi rimettero' certi costumi. Di certo, se mai lo faro' spero di essere cosciente del gioco in atto, cosi' da divertirmi anche io, nel circo della vita. Toma yaaaaaaaaa!!!! - espressione di sorpresa giappo-spagnola - .

martedì 2 novembre 2010

Back to home

.. e alla fine siamo ritornati a Madrid... back to home! oppure, back to home? Ieri mattina mentre planavamo sulla capitale spagnola pensavo "finalmente a casa", e lo pensavo anche mentre scorgevo dal taxi i palazzi e la spianata intorno alla M40; l'ho pensato anche mentre entravo in appartamento ma poi, ho sentito che questa dove vivo non e' ancora CASA. Quella con la C maiuscola, quella dove ti guardi in giro e ti rispecchi. Quella dove senti di essere libera, dove ti senti protetta e sicura, quel luogo inviolabile, intimo e rassicurante. CASA lo diventera', con il tempo e un po' di pazienza - dote a me sconosciuta -, forse appena mi lascero' andare, appena accettero' completamente la mia nuova vita. Oggi sono malinconica, forse sbalestrata. Sara' la para del jet lag? ... Mentre ero a Philadelphia mi sentivo in vacanza, ora non so come mi sento. Il fatto di non avere un ruolo sociale (alias un lavoro) mi pesa ancora, ma sicuramente quello che mi pesa di piu' e' non sapere ancora qual e' il mio posto nel mondo, CASA, appunto. E non in senso fisico/geografico, nel senso di anima. Sono venuta qui, in Spagna, per ritrovare la mia fiamma, la mia passione verso le cose, e in particolare verso qualcosa che so che mi sta aspettando ma ancora non conosco o non riconosco. Oggi sono moody, mi prendo un po' troppo sul serio e mi annoio da sola. Ma domani, e' un altro giorno...

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