mercoledì 29 giugno 2011

pausa di riflessione

Quando le cose vacillano, la tendenza comune e' fare un punto della situazione.
Per individuare eventuali falle passate, presenti e, per prevenire le future.
Per correggere il tiro o anche solo per riprendere fiato.

Fermarsi. E Osservare.

Giugno, come Settembre, si sta dimostrando uno dei periodi piu' duri da quando mi sono trasferita qui. Con la differenza che la novita' porta con se' paure e timori ma anche entusiasmo, energia e adrenalina.
Ora, a distanza di dieci mesi dal mio arrivo, l'ebrezza del fare e disfare sta via via scemando.
Sono soddisfatta di quest'anno incredibile, rivoluzionario, sorprendente. Ma nello stesso tempo sono stremata, senza forze. Stanca.
Mi sento come se stessi arrivando alla prima tappa di un percorso di montagna.
Parete ripida e insidiosa, grande sforzo di concentrazione, equilibrio e lucidita' mentale.
Altezze vertiginose, puoi tornare indietro ma il dislivello ti porta a dire vado avanti.
E il dubbio si insinua Ce la faro'?
Durante la scalata ho assaporato paesaggi mozzafiato, visioni inaspettate. Ho scoperto una forza di volonta' che non avevo mai sperimentato. Mi sono concessa di vivere in maniera creativa, ricercando percorsi poco battuti, affascinanti e rischiosi al tempo stesso.
Ora pero' mi voglio riposare.
Non so nemmeno io facendo cosa. Probabilmente nulla.
Concedendomi di poltrire sul divano o semplicemente non pensando a cosa fare il giorno stesso, il giorno dopo e quello dopo ancora. Perche' quando non hai una routine, ogni giorno e' da inventare.
Vorrei andare oltre il senso di colpa che questo puo' provocarmi,
andare oltre il (mio) giudizio implacabile che rivedo negli occhi di chi si aspetta solo un MERAVIGLIOSO alla domanda come e' stare a Madrid? O di chi anelando ad un cambiamento, non riuscendo, sminuisce il tuo.
L'obiettivo delle mie vacanze sara' prendermi cura di me, curare le ferite di viaggio, mettere i piedi a bagno in un ruscello e finalmente fermarmi ad ammirare il paesaggio, compiacendomi della meta che ho raggiunto senza pensare subito, per una volta, a quella successiva.

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